martedì, settembre 12, 2006

1815-?: Restaurazione

Segnatevi questi nomi e le loro parole:

Giampiero Mughini:
"Se Andreotti fosse stato giudicato con i criteri della giustizia sportiva avrebbe preso l'ergastolo"

Clemente Mastella:
"Non rinnego un'amicizia. E non ho detto eresie perché non credo che ci siano verità consacrate sul piano sportivo"

Nello De Nicola (DS dell'Ascoli Calcio):
"Resto un grande amico di Lucianone. È un signore che al calcio ha fatto del bene."

Emilio Fede:
"Lo conosco da una vita. Mi ha chiesto: dammi una mano. E io gliel'ho data. In tv."

Tiziano Scarpa:
"Classifiche dei libri truccate, premi letterari corrotti... ridateci Moggi"

Flavio Briatore:
"Sono amico di Lucianone, e non voglio nasconderlo. Avrà pur fatto qualcosa di buono"

Fabio Cannavaro:
"
È il miglior direttore sportivo esistente"

Pier Ferdinando Casini:
"Luciano Moggi è un capro espiatorio"

7 commenti:

  1. E' certo più coerente dire di essere (stato) amico suo che non fingere di non averlo mai conosciuto.

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  2. L'articolo completo:

    Da Mughini a Scarpa, la grande «rete»
    di Lucianone resiste alla bufera
    Fabrizio Roncone


    Gli amici—e ne ha ancora tanti, tantissimi, e come sempre sono trasversali, insospettabili e con l’alibi—gli amici di Luciano Moggi raccontano che Lucianone (sarà pazzesco, ma molti di loro lo chiamano proprio così: Lucianone) è «certamente più cattivo di prima ». Ovvio che bisogna intenderci sul termine cattivo: nel gergo della comitivona vuol dire tenace, furbo, sfrontato e arrogante.
    Gli amici, come si sa, sono importanti. E lo sguardo che aveva la Ventura, domenica pomeriggio, a «Quelli che il calcio», era eloquente. Si guarda così, si ascolta così, si lascia parlare così, senza briglie, solo un amico che si stima. Però anche Giampiero Galeazzi. Per dire: quei sorrisi, verso (l’ex?) Orco bianconero. Quella pacca sulla spalla. Ciao, vecchio mio. Ti voglio bene.
    Così, a questo punto, con questo clima, è forse meglio telefonare a Nello De Nicola, uno dei fedelissimi di Lucianone, suo compagno di affari negli ultimi due anni juventini, responsabile dell’intero settore giovanile della Signora, e poi travolto (si fa per dire) dallo scandalo d’inizio estate. Oggi Nello De Nicola è il nuovo, lanciatissimo direttore sportivo dell’Ascoli (serie A).
    «Sono e resto un grande amico di Lucianone, e allora?». Vergogna? «Ma di cosa? Ma perché? È un signore, finora innocente, che al calcio italiano ha solo fatto del bene». Del bene? «Del bene, esatto. Questa estate, a Monticiano, in provincia di Siena, dove Lucianone ha una casa, c’è stata una processione...». Di chi? «Ma come di chi? Degli amici suoi... Lucianone è ancora in contatto con un sacco di gente che sta nel calcio, di procuratori come Carpegiani, Tinti, Torchia...». Insomma, non è uscito dal giro? «Uscito? Scusi, ma lei allora non ha capito niente...».
    Niente. Infatti, ieri sera, Moggi era ospite della nuova trasmissione di Antenna 3, «Lunedì di rigore», che riversata su decine di emittenti locali ambisce a prendere il posto del «Processo» di Aldo Biscardi (escluso da La7, dopo la pubblicazione delle intercettazioni in cui Lucianone, appunto, suggeriva a Biscardi come gestire l’ormai tragicamente mitico «moviolone»). Il conduttore del «Lunedì di rigore» è Fabio Ravezzani, quello che Biscardi diceva ci avrebbe annunciato «formidabili bombe di mercato». Ravezzani adesso invita Moggi e poi anche tre giornalisti, tra i più celebri della vecchia combriccola biscardiana: Elio Corno, Tiziano Crudeli (il milanista sfegatato) e Franco Melli. «Sì, lo ammetto— dice Ravezzani—è un pezzo di "Processo" che rinasce».
    Perché niente muore, casomai si rigenera. Moggi ha capito e va a testa alta. Magari gli hanno riferito cosa scrive lo scrittore Tiziano Scarpa sul suo blog: «L’arte è un mondo di alleanze tra galleristi, le classifiche dei libri sono truccate, i premi letterari corrotti... ridateci Moggi». Eccolo. Mai sparito, in verità. Mai vergognoso, a parte le lacrime (che poi: erano lacrime o sudore?) negli spogliatoi di Bari, il pomeriggio dell’ultimo scudetto, quando disse che lo avevamo ucciso. Noi, i giornalisti. Anche se lui ne ha ancora tanti che gli restano amici. Da Lamberto Sposini (ex vicedirettore Tg5) a Emilio Fede: «Ci conosciamo da una vita, andavamo in barca a Capri quando era direttore generale del Napoli... beh, lui mi ha telefonato, e io gli ho chiesto, come stai? E lui: male, dammi una mano. E io ho cercato di dargliela... Con l’unico strumento di cui dispongo: la televisione...».
    Anche ieri sera. In diretta, sul Tg4. Amici. Come Flavio Briatore. Sinceri da subito: «Non mi sento di condannare Moggi... sono amico di Lucianone, perché nasconderlo?». Ma infatti: sono cose che non vanno nascoste. Per esempio: domenica, il ministro della Giustizia, Clemente Mastella, collegato con la Ventura: «Non rinnego un’amicizia. E non ho detto eresie, perché non ci sono verità consacrate sul piano sportivo ». E lasciamo stare Pierpaolo Marino, direttore sportivo del Napoli, o Carletto Mazzone, il decano degli allenatori che disse: «Con Lucianone si lavora sempre benissimo». Superlativi. Tipo quello che usa ancora il capitano della nazionale Fabio Cannavaro, a Madrid: «È il miglior direttore sportivo esistente... ».
    Amico di tanti. Di preti come monsignor Gianni Danzi (tra i più potenti ai tempi di Giovanni Paolo II) e di politici come il forzista Beppe Pisanu (note le sue richieste di mandare arbitri favorevoli sul campo della Torres) o come Pier Ferdinando Casini: «Luciano Moggi è un capro espiatorio...».
    Non è stato ipocritica l’opinionista calcistico Giampiero Mughini. A «Controcampo » (Canale 5), domenica pomeriggio, ha detto: «Se Andreotti fosse stato giudicato con i criteri della giustizia sportiva, avrebbe preso l’ergastolo. E l’ex ministro della Sanità, De Lorenzo, sarebbe stato fucilato. E Cirino Pomicino l’avrebbero mandato in Siberia ».
    Senta, Mughini: ma davvero lei ha il coraggio di difendere Lucianone? «Le faccio io, una domanda: e se Lucianone tornasse?».
    Fabrizio Roncone
    12 settembre 2006

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  3. Ma non è che Lucianone è il figlio segreto di Licio Gelli? Mi risulta che facciano pellegrinaggi anche da Licio nella sua villa in Toscana...

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  4. Una correzione all'articolo: alla Torres prestava giocatori, non mandava arbitri.

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  5. La coerenza non è una virtù.

    E comunque invito a tenere d'occhio questi signori, amici dichiarati del "rompicoglioni" Moggi, che ora purtroppo non può fare del bene al calcio come ha fatto in passato

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  6. Ok, vediamo se succede uno di questi eventi:

    - l'Ascoli vince lo scudetto
    - Fede ritorna juventino
    - Briatore compra la Juventus (spero di no, tifi pure senza far danni)
    - altro?

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  7. - Moratti chiede scusa a Moggi per averlo denunciato alla Procura di Napoli e gli rivende Ibra e Vieira.
    - Lapo diventa Amministratore Delegato di San Patrignano
    - Moggi diventa una persona simpatica che è bello invitare in televisione a farsi prendere per il culo

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