lunedì, maggio 19, 2008

Tifosi?

Due parole sulle polemiche sui viaggi dei tifosi in trasferta.

  • Se una cosa la dice Matarrese ha ampie possibilità di essere quella sbagliata
  • Io vorrei che a tutti i tifosi fosse consentito di andare a vedere la propria squadra dove gioca, non capisco perché un tifoso juventino di Avellino non può andarsi a vedere Napoli - Juventus ma sia costretto a farsi tutta l'Italia per andare a vedere Juventus - Napoli*
  • Io non vorrei che gentaglia come quelli vestiti di nerazzurro che hanno picchiato poliziotti ieri o quelli vestiti di giallorosso che hanno accoltellato 27 persone quest'anno fuori dallo stadio (e la lista sarebbe lunga) potesse andare a vedere qualsiasi partita di calcio o anche solo commettere reati nelle vicinanze.
(*)Però mi deve prima spiegare perché vuol andare a vedere la Juve, non lo capisco proprio

6 commenti:

  1. Quando succedono queste cose sempre i soliti discorsi: non sono tifosi, sono solo teppisti, il calcio è una scusa, ecc... come se in Italia ci fosse un qualche migliaio di delinquenti che domenicalmente indossano la maglia ora di questa ora di quella squadra come travestimento per sfogare i propri istinti. Devo dire che per un pò ci ho creduto anch'io, ma è una scusa che non regge più: questi teppisti SONO tifosi, definiamoli pure una tipologia degenere di tifoso, ma sempre tifosi. E' un problema sociale che nessuno ha voglia/interesse a risolvere.

    E comunque, pur essendo tutte le tifoserie affette da questo morbo, non sono tutte uguali. Sfatiamo anche questo mito del mal comune mezzo gaudio. Dopo la famosa estate del 2006, non mi sembra che nessuno abbia sottolineato la correttezza della tifoseria juventina, i cui relativi gruppi di esagitati non hanno fatto sospendere partite, bloccato stazioni o binari del treno, assaltato sedi di uffici pubblici o altro. Nonostante per tutta l'estate quegli stessi tifosi siano stati bersaglio di ogni tipo di attacco, anche fisico (non se lo ricorda più nessuno, ma uno juventino è stato accoltellato a morte da un interista in un bar del nordest; la notizia dopo mezza giornata era già sparita dai giornali, quasi come se tutto sommato fosse una cosa condannabile ma giustificabile. Mentre si continuavano a scrivere pagine e pagine su Moggi, sul figlio che ha preso il 2 di picche dalla D'amico, sui figli pirla ecc). Insomma, scuse per fare casino ce n'erano.

    Sui fatti di ieri: meno male che l'Inter ha vinto, se perdeva cosa facevano? Dopo averlo distrutto, cosa facevano? Riempivano l'asilo di motorini recupereati nel parterre di San Siro? Come minimo ci sta un bel multone e l'inibizione alle trasferte per un pò di tempo. Poi, se Moratti vuol fare il signore, l'asilo glielo ricostruisce a sue spese. Oddio, ci sono tifoserie più violente di quella interista, ma il vizietto c'è.

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  2. Io sono un tifoso, questi sono criminali che vivono nell'impunità.

    Comunque è meglio guardare in casa propria, si trattasse di Maneggioni che comprano le partite o di teppisti che si fanno la guerra, oppure continuerete a illudervi di essere delle vittime. Guido Rossi era il fomentatore degli scontri per caso?

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  3. "E comunque, pur essendo tutte le tifoserie affette da questo morbo, non sono tutte uguali." Alcune sono peggio. Cosa c'entri Rossi con questo discorso non capisco.

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  4. Sicuramente è colpa sua, da quando è consigliere dell'IFIL si adopera per mettere sotto silenzio cosucce tipo l'assalto al pullman dell'Inter prima di Juventus - Inter e correttezze non sottolineate del genere.

    Ripeto, coloro che delinquono, con una sciarpa oppure no, non sono tifosi, sono delinquenti che usano l'impunità che sta attorno agli stadi.

    Mi auguro che quelli che han devastato l'asilo o peggio quelli che hanno mandato all'ospedale due poliziotti vengano identificati e processati per danneggiamento e lesioni.
    Mi sta bene come pena accessoria l'inibizione all'accesso allo stadio ma i multoni alla società francamente non c'entrano nulla e non servono a nulla, arrivano, vengono pagati e tutto rimane come prima.

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  5. CALCIO/ ASSALTO ALL'ASILO, MORATTI: TIFOSI CREDEVANO FOSSE STADIO
    Ieri incidenti a Parma prima della vittoria dell'Inter

    Roma, 19 mag. (Apcom) - Hanno sbagliato bersaglio. Massimo Moratti ha spiegato così l'assalto di cui si sono resi protagonisti ieri i tifosi dell'Inter a Parma, con un asilo nei pressi dello stadio Tardini finito semidistrutto dopo un barbaro assalto. "Credo si sia trattato di un atto involontario, forse credevano che fosse la pancia dello stadio" , ha detto il presidente nerazzurro questo pomeriggio a GR Parlamento. Gravi incidenti si sono verificati ieri a Parma prima della partita, poi vinta per 2-0 dall'Inter che ha così conquistato lo scudetto all'ultima giornata di campionato.

    Ah ecco, fosse stata la pancia dello stadio allora andava bene :-)

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  6. E comunque i tepppisti che hanno devastato l'asilo si sono offerti di ripagare i danni.
    Mi auspico uno sconto di pena.

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