giovedì, luglio 29, 2010

Caro Massimo


mi scuserai se ti do del tu, ma la familiarità comune con la nostra squadra, più tua che mia in effetti, mi spinge ad osare.

Ti scrivo per esporti il mio problema:
Attirato dai colori e grato per i risultati conseguiti, mi sono comprato una maglietta nerazzurra. Ho scelto anche il nome e il numero, quello di Crespo, che cosidero un grande campione. Peccato che l'anno dopo l'Inter l'abbia ceduto al Genoa: troppo vecchio, mi sono detto.
Quindi l'anno dopo ho investito su di un'altra maglia, questa volta col 45 di Balotelli, mio compaesano, grande talento, giovane, un investimento in pratica.
Ora ci saluta e se ne va al Man City di Man Cini, e io mi trovo con una maglia importabile allo stadio (e sì che la scorsa stagione l'ho sfoggiata, tra i mormorii degli antibalotelliani).
Ora, nel momento del riacquisto, ti chiedo consiglio su come investire i miei soldi nella fantasiosa maglietta sfocat... seghettata. Che numero devo prendere?
In alternativa ti faccio una proposta: ti mando indietro le due magliette in mio possesso e in cambio me ne mandi una tu, con un numero di tuo gradimento.
Confidando nel tuo fiuto calcistico, ti saluto con immutata stima

giovedì, giugno 24, 2010

Che Ma(r)cello



Peccato.
Già nel 2006, mentre eravamo ancora euforici per la vittoria mi ero posto il problema del futuro: non avremmo avuto più difesa, abbiamo vinto con Materazzi, chiaramente a fine carriera e Cananvaro, che avrebbe avuto 36 anni nel 2010.
Viene fuori che ero stato troppo ottimista. La vittoria di Berlino è stata la vittoria di un gruppo di giocatori all'apice della loro carriera: Buffon, Grosso, Materazzi, Cannavaro, Gattuso, Perrotta, Totti, se vogliamo anche Toni, a cui si sono aggiunti Barzagli e Zaccardo che pure per età ci potevano stare.
Il permaloso Lippi non potendo sopportare che gli rinfacciassero che amici e parenti manovravano il campionato in Italia, se ne andò sbattendo la porta, però con la ragione del vincitore "Provatevi voi a vincere senza di me".
Donadoni ha avuto un compito ingrato, messo lì di fretta doeva rifondare una squadra ma s'è visto quasi subito che gli stavano facendo terra bruciata attorno. Non so chi sia stato a lavorare per delegittimarlo ma non ha fatto molta fatica, il compito era oggettivamente difficile.
Dopo gli europei deludenti del 2008 si sono commessi gli errori che hanno condizionato la spedizione sudafricana: la federazione ha chiamato una persona che se ne era andata sbattendo la porta e Lippi ha accesttato di riprendere in mano la nazionale. Un errore da mancanza di coraggio e uno da eccesso di arroganza.
Macello Lippi ha ripreso in mano la nazionale senza rendersi conto che non poteva mandare in onda le repliche del 2006 ma avrebbe dovuto preparare una squadra nuova. La sua risposta a questo problema è stata: "Adesso vi faccio vedere io". Ecco, abbiamo appena visto.
Come selezionatore non è da condannare, ha fatto le sue scelte nel modo che sa fare, giocatori disposti a spendere tutto quel che hanno per lui. Non è che ci fosse molto di meglio in giro, non è nemmeno stato fatto crescere però.
Io avevo pronosticato un'uscita agli ottavi, mi sembrava adeguata al valore della squadra, ritengo che il mio pronostico sbagliato sia demerito di Lippi.
Non ha saputo mettere in campo la squadra: una cosa è il trasformismo dei moduli, un'altra la confusione (un solo esempio: due amichevoli sprecate a cercare di trasformare Marchisio in un trequartista); non ha saputo nemmeno infondere convinzione nei suoi uomini, 3 partite dell'Italia, 3 partite senza nerbo, senza convinzione, senza idee.
Ora arriva Prandelli, probabilmente l'uomo giusto per allevare una nuova generazione di giocatori, ce ne sono pochi degli attuali che rimarranno nel giro della nazionale, lasceranno sicuramente Gattuso, Camoranesi, Di Natale, Quagliarella, Cannavaro (che probabilmente ha anticipato l'uscita di scena), Zambrotta per limiti di età, non è da escludere anche qualche esclusione clamorosa, come Buffon.
Finisco con un grazie ai giocatori per averci provato, altrimenti sembra che mi accodi alle polemiche politiche su premi, stipendi e cazzate del genere, non lo faccio affatto.

domenica, maggio 23, 2010

giovedì, maggio 20, 2010

(In)certezze


C'è tanto, troppo, fastidioso parlare attorno all'Inter a due giorni dalla finale di Champions.

Io ho due "certezze"

  1. L'Inter non ha già vinto la finale di Champions, contro il Bayern sarà dura, visto che è l'archetipo della squadra tedesca: o la batti per bene o ti frega.
  2. Mourinho non ha deciso cosa fare dopo sabato sera, l'ha detto con troppa naturalezza perché sia una bugia
In ogni caso, ieri ho cominciato ufficialmente a pensare alla partita. La vedrò con tutta probabilità sul canale 501 del digitale terrestre, Rai HD.

lunedì, maggio 17, 2010

giovedì, aprile 29, 2010

mercoledì, aprile 21, 2010

venerdì, aprile 02, 2010

Cip Cip


Increscioso episodio nella stampa nazionale, l'uccellino di Del Piero (a sinistra nella foto) prende la parola al posto del capitano della Juventus e dichiara:
"Gli scudetti tolti alla Juve? Negli ultimi giorni ci sono state dichiarazioni che fanno pensare a qualcosa di diverso dalle sentenze. Quei due scudetti noi ce li sentiamo orgogliosamente nostri per come li abbiamo vinti sul campo e mi auguro che vengano riconosciuti anche a livello globale"
in riferimento alla scoperta che tra le 51.000 telefonate intercettate a Bergamo ce n'erano anche di Facchetti ma non sono state trascritte dagli inquirenti.
Ecco, io dico che se ce ne fossero tali da provare illeciti dell'Inter, che le venisse tolto lo scudetto assegnatole ingiustamente. L'uccellino di Del Piero con una sportività tutta bianconera invece ribatte sul solito argomento "Siam tutti ladri, visto che abbiam rubato meglio lo scudetto ce lo meritiamo"
Strano concetto di merito.

mercoledì, marzo 10, 2010

Consigli per gli acquisti



Vediamo la rosa di quest'anno:

Julio Cesar, preso a 26 anni
Maicon, preso a 27 anni
Lucio, preso a 31 anni
Samuel preso a 28 anni
Santon, preso dalle giovanili
Cambiasso, preso a 25 anni
Zanetti, preso a 22 anni
Stankovic, preso a 26 anni
Sneijder, preso a 25 anni
Milito, preso a 30 anni
Eto'o, preso a 28 anni.

Le riserve sono:

Toldo, preso a 30 anni
Cordoba, preso a 24 anni
Materazzi, preso a 28 anni
Chivu, preso a 27 anni
Muntari, preso a 22 anni
Thiago Motta, preso a 27 anni
Balotelli, preso dalle giovanili
Pandev, preso a 27 anni.

Se richiesto di individuare quali sono i giocatori che fanno la differenza nell'Inter potrei dire Julio Cesar, Maicon, Sneijder, Balotelli, e sarei ingiusto forse verso altri che si fanno un mazzo tanto.

Ecco, questi secondo me sono dati oggettivi che spiegano più di tanti discorsi stereotipati perché l'Inter oggi vince.

martedì, febbraio 23, 2010

Fastidiosi


Le fredde cifre:
  • 1 Giornata di squalifica a Cordoba, per il cartellino rosso;
  • 1 giornata di squalifica + diffida a Samuel, per il giallo + rosso;
  • 2 giornate di squalifica a Muntari, per le frasi ingiuriose rivolte agli assistenti al momento della sostituzione;
  • 2 giornate di squalifica a Cambiasso per aver tentato di colpire con un pugno un avversario (Pozzi) nel tunnel del sottopassaggio;
  • 3 giornate di squalifica a Mourinho, per aver protestato platealmente contro le decisioni dell'arbitro (il gesto delle manette, che io francamente non ho capito che ingiuria rappresenti), per aver ingiuriato l'arbitro (che ha risposto due volte "non ho niente di cui vergognarmi", ma non ha cacciato Mourinho e l'ha lasciato finire la partita in panchina) e per aver protestato contro gli inviati della Procura Federale (tre, invece dei due che sono vicino alla panchina della altre squadre).
Ora, questi possono benissimo essere dati che dimostrano una fredda imparzialità e una stretta attenzione al regolamento e alla giustizia sportiva, ma anche no.

mercoledì, febbraio 10, 2010

La tratta degli schiavi


Le disavventure recenti della Lazio e di Lotito mi danno occasione di scrivere due cose sul calcio e l'economia.

Lotito senza dubbio ha cercato di condurre una società calcistica come fosse una società normale, ovvero senza considerarla un pozzo senza fondo utile solo ad operazioni di marketing e riciclo di denaro ma cercando di fare mosse oculate dal punto di vista economico. Dopo la gestione Cragnotti la differenza era tangibile. Il tentativo era quello di prendere giocatori bravi ma non stelle e pagarli il giusto (Rocchi, il capitano, fu messo quasi fuori squadra perché voleva passare da 950.000 euro di stipendio a un milione, Lotito non gli concesse la cifra tonda).
Questo approccio, simpaticamente donchisciottesco, si è scontrato però con il mondo reale e nello specifico con il mercato dei calciatori dopo la sentenza Bosman.

Io comprendo che passare da un regime da servo della gleba, il club proprietario del diritto di lavorare di un giocatore, a un regime nel quale i calciatori sono dei normali lavoratori sogggetti solo ad un contratto possa essere destabilizzante per le finanze di una società che iscriveva a bilancio i calciatori come dei beni, ma sono passati 15 anni dalla sentenza e quindi ci si aspetta un po'di organizzazione.
Invece regna l'espediente, ovvero la pratica strana che prevede di fare un contratto ad un giocatore di un anno più lungo di quanto lo si vuol tenere e farsi pagare da un'altra società la presunta rottura di contratto. In questo modo si continuano a "comprare" e "vendere" calciatori come prima.

E torniamo alla Lazio. Pandev, Ledesma e De Silvestri erano tre giocatori sotto contratto con la Lazio che sono andati da Lotito a chiedere più soldi, consci di avere un buon mercato. Lotito ha risposto picche e li ha messi fuori rosa, ovvero gli ha fatto perdere mesi di lavoro. In un'azienda normale questo è considerato mobbing, e per me rimane una pressione indebita verso un proprio stipendiato,  anche in una squadra di calcio, nonostante un operatore di call center stia peggio di un giocatore che guadagna un milione di euro netti l'anno.
Anche dopo gesti così clamorosi stava per andare bene a Lotito: è riuscito a vendere De Silvestri alla Fiorentina. Sicuramente però Ledesma lascerà la Lazio per poco, Pandev ha ottenuto la rescissione del contratto e la Lazio terzultima probabilmente con una gestione migliore dei proprii dipendenti avrebbe potuto fare meglio in campionato. Un bilancio che è una sconfitta per Lotito.

Come conclusione due auspici: che non si trattino i giocatori come merce e che le società trovino forme di finanziamento diverse dalla tratta degli schiavi.

lunedì, febbraio 01, 2010

Rinvii


Ci sarebbe un regolamento che dice che le partite rinviate si disputano il giorno dopo. Mi ricordo anche che c'era un regolamento che diceva che l'arbitro doveva verificare le condizioni del campo e decidere se si può giocare oppure no. Invece pare che ultimamente i prefetti, con tutto quel che hanno da fare, decidano per ordine pubblico di rinviare le partite se c'è della neve sugli spalti. E pensare che una volta, prima dei teloni e dei campi riscaldati, si celebravano i sacrifici degli spalatori che facevano di tutto per far disputare la partita, si vede che in passato la neve era più ordinata e fioccava solo sul campo di gioco, non sulle gradinate.
Il modello inglese dove le paartite vengono rinviate e disputate un po' a caso può anche avere il suo fascino ma quello all'italiana ha le sue pecche. Sorvolo sugli spostamenti mirati delle partite del Milan, che han pure portato sfiga, mi soffermo sull'ultimo Parma - Inter.
A parte che mi incasina il fantacalcio ma che senso ha spostare una partita dalle 15 con 8 gradi e il campo pulito in buone condizioni al mercoledì sera alle 20:45 di metà febbraio?
Sky se ci sei batti un colpo?
Per non parlare del senso sportivo di avere una semifinale di ritorno a distanza di 2 mesi dalla gara di andata e inoltre rinviare Fiorentina - Inter di coppa Italia esattamente 3 giorni dopo di... Fiorentina - Inter di campionato!
Ma forse l'han fatto per non costringere l'Inter a sobbarcarsi faticosissimi andata e ritorno Milano - Firenze con la Frecciarossa. Si trova una pensioncina decente e si fanno 5 giorni 3 notti, con visita degli Uffizi incorporata: che non si dica che i calciatori sono degli ignoranti, e poi a Balotelli viene comodo per la tesina della maturità in storia dell'arte.

lunedì, gennaio 25, 2010

C'è solo l'Inter

11 - 9 = 2 - 0
L'Inter è forte in matematica, il Milan in storia. (Grazie Gigio)

A scuola si prendevano le fotografie e le si incollava nel diario, rendendolo un mostro spesso 20 centimetri.
Considerate questo messaggio, e il derby di ieri, come una pagina incollata, da conservare. Sono partite come quelle di ieri che spiegano perché uno tifa Inter.
Partita dominata, di tecnica, di intensità all'inizio, poi la partita sfugge definitivamente di mano a Rocchi ed è sofferenza (per me, almeno), 70 minuti di sofferenza con bellissimi lampi (il palo di Pandev, la punizione del 2-0), e pure la ciliegina sulla torta del rigore inesistente ma parato.

Grazie, ragazzi :)

lunedì, gennaio 11, 2010

Positività



L'anno nuovo, i buoni propositi, cerchiamo di trovare spunti che allontanino i cattivi pensieri e la negatività, altrimenti gli spacciatori di oroscopi, tutti invariabilmente positivi, potrebbero entrare in crisi.
A proposito di crisi, quindi, cosa si può trovare di incoraggiante nella caduta della Juventus? Beh, per esempio le possibilità che Amauri vada in Sudafrica come turista aumentano di molto.
Anzi, forse potrebbe partire in crociera già adesso, per non arrivare in ritardo...